Per il lancio di lacrimogeni dal palazzo del ministero in via Arenula durante lo "sciopero europeo" di mercoledì scorso (14 11 12), e' stata disposta un'indagine interna per accertare la verità sull'episodio.
E un fatto: dalle finestre del ministero di via Arenula sarebbero stati
sparati lacrimogeni contro gli studenti.
È l’impressione che danno due video girati.
Nel cortile interno del ministero era stata rinvenuta la capsula di un lacrimogeno. In un primo tempo non si era dato peso all'oggetto, ma alla luce di quanto emerso è stato consegnato ai carabinieri del Racis per analizzarlo e stabilire quale corpo delle forze dell'ordine abbia in dotazione quel tipo di lacrimogeno.
Il questore: "Erano nostri". Il sindacato: "Si usavano una volta nelle carceri". La procura di Roma indaga sugli scontri. Intanto il Partito democratico annuncia un'interrogazione al ministro dell'Interno Cancellieri
IL VIDEO DI REPUBBLICA.IT
Non era certo la presa della Bastiglia! Eppure qualcuno ha sparato, non curante della illecita' dell'azione, lacrimogeni dal palazzo del ministero, certo, si devono appurare ancora le traiettorie, ma e' comunque chiaro che il materiale usato e' in dotazione di uno dei corpi delle forze dell' ordine, presumibilmente polizia penitenziaria, questi lacrimogeni vengono usati da parecchi anni ormai nelle sommosse dei carceri, come se la distinzione servisse, e' certo che dietro tutto questo c'e' una mente poco logica, sicuramente da individuare e giudicare.
Speriamo che la Severino colga l'occasione per mostrare il suo senso civico, morale e democratico!
Gli studenti, i precari, i disoccupati, tutte le categorie che in questo lungo periodo di crisi sono scese in piazza per protestare e rivendicare, si comincia a domandare se viviamo in un paese democratico e se sono ancora rispettate le direttive costituzionali imposte dalla nostra Carta Costituzionale e che i padri fondatori della resistenza ci hanno lasciato in eredita' per noi, i nostri figli ed i figli dei nostri figli.
Noi tutti che crediamo nella liberta', nella democrazia, nelle pari opportunita', nel rispetto della dignita' di tutti, nel rispetto della vita in primis, vogliamo segni tangibili che il sistema che vuole gestire la collettivita' sia affidabile e garante dei fattori costituzionali enunciati sopra.