Sussurri e grida (il rumore della memoria)
I nazisti, nel silenzio generale misero in funzione i forni crematori nei campi di concentramento (Auschwitz, Bergen-Belsen, Buchenwald, Dachau, Treblinka, Mauthausen-Gusen, e tanti altri) dal 1943 al 1945. In piena guerra. Milioni, di ogni “razza” e “religione” passarono per i camini. E di ogni età. E di ogni genere. Un pezzo di umanità, insomma, costretta prima a vivere in condizioni giornaliere di abbrutimento totale. E fosse comuni, esecuzioni di massa, decimazioni esemplari. Vi è un giorno “legale” per gridare il nostro orrore postumo e per affermare il nostro impegno presente e futuro perché ciò non avvenga più. Mai più? Nessuno ricorda la guerra, nel cui ventre marcio fu possibile quel massacro di inermi ed innocenti. Nessuno ricorda che la guerra è il luogo di ogni misfatto. E’ essa stessa il misfatto. E quella guerra che i libri ormai chiamano “la seconda guerra mondiale” maturò dopo “inchini ed encomi” ai due miserabili dittatori dell’epoca da parte di tutte le nazioni occidentali ed orientali. Come oggi, un po’ dappertutto: Palestina, Iraq, Afghanistan e perché no ?, le carceri italiane, i luoghi di tortura diffusi anche nei paesi civili, Lampedusa, i CIE…: il grido di un giorno diventa sussurro e si perde nel baccano dell’affollato mercato degli interessi delle classi dominanti. Postali per un mondo diverso migliore | ||