E il Presidente disse “ Miei prodi, andate e vincete”. E’ cominciata così la terza guerra mondiale, Brasile 2014. Tutti i paesi d’accordo tra di loro, l’uno contro l’altro in campo. Bandiere, inni nazionali, proclami patriottici, dichiarazioni bellicose e popoli vocianti come al tempo dei leoni, dei cristiani e dei gladiatori nell’arena del Colosseo. Torneranno poi gli eroi. Con i trofei della vittoria e saranno celebrazioni nei palazzi e per le strade. Agli eroi saranno concesse medaglie e titoli onorifici e il soldo dei combattenti. Chi vince, chi perde, tutti insieme. Brasile è paese di circa 200 milioni di abitanti, il cui 35 per cento è ufficialmente indigente. Cioè nella miseria più nera, con un tasso di mortalità infantile del 42 per mille annuo. Lì, la terza guerra mondiale è costata, sin’ora, 14 miliardi di dollari. La spedizione italiana “ solo “ 4,7 milioni di euro. Dicono che le spese pubbliche saranno compensate dai ricavi. Ricavi per chi … non è un mistero. Populismo ? Allons, enfants. Osservatorio p.t. | ||