Sabato 13 dicembre ore 15 piazza 24 maggio Milano
Qualche anno fa (12 – 14 dicembre 1969)
Pino Pinelli non sapeva volare. I poliziotti del quarto piano del loro palazzo in via Fatebenefratelli di Milano (ironia dei nomi!) lo sapevano. Così Pino si sfracellò al suolo, uscendo dalla finestra. In piazza Fontana i morti ammazzati aspettavano un colpevole e un commissario diligente lo cercò nel posto sbagliato. Il triste giro si concluse così con un “bel” funerale di Stato.
Perché ricordiamo, noi che non amiamo le cerimonie celebrative?
Non per la giustizia istituzionale, lì come altrove fallita, tardiva, deviante. Ma perché la nostra resistenza non si accontenta di scrollare l'albero del fascismo (retorica, razzismo, guerrafondaio, maschilista, bullista, corporativo, credere obbedire combattere …), per farne cadere alcune foglie, quando era ed è necessario estirparne le radici.
Oggi quelle radici spuntano diffusamente anche con altra nomenclatura e con altri figuri, infestando la società. Piccoli duci si alternano ai balconi del potere.
Anche noi non voliamo: vogliamo percorrere il nostro percorso in questo mondo con i piedi per terra, ma con la testa alta, forti della memoria “partigiana“ per togliere i privilegi delle classi dominanti e diffondere sentimenti, senso direzionale, cultura e pratiche di giustizia proletaria.
Né ermellini, né archibugi, nei Palazzi e nelle piazze.
Dicembre 2014 | ||