Riunione del Gruppo Politico Nazionale

aperta

sabato 27 ottobre , dalle ore 10 circa

Sede : Via Teodosio, 9 MI

Dibattito aperto,

ma con centralità al rinnovo contrattuale,

annessi e connessi,

e alle iniziative in corso da aggiornare.


 

 

Giornalisti,

nolite struthiones:

in-vero Veritas!

In risposta ai numerosi editoriali nazionali che oramai si affastellano nel dare visibilità alle campagne autoreferenziali di Poste Italiane, e prendendo le distanze dal monocorde coro in Si- Maggiore, che si leva indistintamente dalle sigle concertative, condiscendenti dinanzi al fittizio virtuosismo performante del nuovo modello di recapito approvato dal Gruppo, la scrivente ha da tempo deciso di “intonare” un controcanto che, divergendo in toto nel merito, dia visibilità per par condicio a ben altra voce: quella veritiera e sgomenta dei lavoratori di Poste, portalettere in primis, spettatori inermi dell’infausta congiuntura organizzativa che si sta consumando a loro detrimento.

Come sindacato non concertativo Cobas pt- CUB – USB, il nostro interesse precipuo risiede nella difesa dei diritti, con specifica attenzione volta alla tutela dei lavoratori alle dipendenze dell’Azienda. Tra di essi, sono giustappunto in massima parte i postini ad indirizzarci le segnalazioni; costoro, nell’evidenziare situazioni di non conformità rispetto a quanto statuito dall’Azienda con l’accordo di “recapito a giorni alterni”, lamentano viepiù, da quando è invalso quest’ultimo, un progressivo deterioramento delle proprie condizioni, sia in termini di eccessivi gravami di lavoro ed inasprimento delle responsabilità, divenuti insostenibili anche a causa di una indiscriminata contrazione delle unità preposte, sia a motivo della salvaguardia della salute e della sicurezza, del tutto inadeguata rispetto ai dettami della normativa vigente.

LEGGI TUTTO

In data 19 luglio perviene il provvedimento pos. 1336/18 con cui la Commissione di Garanzia ex lege 146/90-83/2000 informa ai sensi dell'art. 13 comma 1 lettera d della legge suddetta che lo sciopero indetto dalla scrivente contro prestazioni di lavoro straordinario e di flessibilità operativa in tutti i settori di Poste Italiane SpA dal 23 luglio al 23 agosto 2018 ha violato, in quanto tale, la regola dell'intervallo prevista dalle relative delibere.
In coerenza con tali indicazioni, la scrivente comunica di limitare l'astensione al 22 agosto 2018 per le Regioni Emilia Romagna, Sicilia e Molise.
Con invito a pubblicizzare l'iniziative, come da legge.
E la presente è inviata anche al Presidente della Corte di Cassazione, Sezione Civile-Lavoro,per eventuali approdi in quella sede di vertenze relative a comportamenti connessi con l'azione di lotta così promulgata.

 

Sciopero dal 6 settembre al 6 ottobre

Riferimento delibera Commissione di Garanzia  Pos. 1443/18 settore PT del 28 agosto 2018, scrivente rettifica precorse comunicazioni,  informando che lo sciopero indetto il 27 agosto 2018 da ogni prestazione di lavoro straordinario, comunque denominato, in tutti i settori e di flessibilità operativa nel Recapito,sarà limitato a livello nazionale al 06 ottobre 2018, mentre l'inizio per il territorio della filiale di Taranto viene differito al 10 settembre.
Con l'occasione, si torna a diffidare codesta Azienda a pubblicizzare l'evento come previsto al punto 11 della delibera 02/37 del 2002, pena sanzioni per il protrarsi della latitanza sul punto di competenza della surrichiamata Commissione.

ERRATA CORRIGE :

a livello nazionale lo sciopero termina 8 luglio, come ricordato dalla Commissione di Garanzia.

Precisato, per rispetto comune, che la situazione rilevata da codesta Commissione (Pos. 1007/18), non è certo imputabile alla scirvente quanto a defiicienze procedimentali altrui, almeno in gran parte, riteniamo comunque di dover aderire all'invito per rformulare i termini della nostra proclamazione di sciopero, che, IN QUANTO TALE, avrebbe violato le disposizioni in materia.
Quindi :


a) l'astensione viene posticipata al 14 giugno per Alto Adige/Sudtirol e al 20 giugno per la Regione Molise;
b) il termine dell'astensione viene anticipato al 3 luglio per la Regione Calabria;
c) il giorno 18 giugno 2018 è "franchigia" su tutto il territorio nazionale.

d)a livello nazionale lo sciopero termina 8 luglio.


La presente è inviata anche al Presidente della Corte di Cassazione, Sezione Civile-Lavoro, per eventuali approdi di vertenze relative a comportamernti connessi con l'azione di lotta così promulgata.
Cordialità. 

Toh, chi si vede

(sentenza Corte Costituzionale n. 77 del 19 aprile 2018, su richiesta di alcuni giudici “benpensanti”)

 

Batti e ribatti…. – vedi in ultimo la nostra petizione di modifica dell’art. 7, procedimenti disciplinari, dello Statuto dei Lavoratori – la sentenza della Corte Costituzionale aggiusta un po’ la questione delle spese legali, togliendone l’obbligazione al soccombente, come invece avevano legiferato lorsignori Renzi/Orlando/Poletti, nel 2014.

E noi ne avevamo subito di simili violenze…

Poco, certo.

Ma la strada è giusta, per pervenire ad una “ par condicio “ processuale che consenta il pieno esercizio delle proprie ragioni anche alla parte più debole nel rapporto di lavoro, senza il dissuadente terrore di vedersi appioppare ingenti spese, persino quando il lavoratore è solo convenuto in giudizio.

Anche qui, il silenzio dei sindacati concertativi (e affini) la dice lunga sulle loro posizioni concertative.

VAI ALLA PETIZIONE

 

ALCUNI "SFOGHI" DI "ADDETTI AL RECAPITO A GIORNI ALTERNI"

I RITMI DI LAVORO SONO DIVENTATI IMPOSSIBILI, Più LAVORI E Più LA GIACENZA SI ACCUMULA , ARRIVANO DECINE DI ATTI GIUD.REGLOMB , O TI DEDICHI SOLO A QUELLO, E I PACCHI AMAZON, DOVE LI METTO ? E LA POSTA SI ACCUMULA E TI FANNO IL CULO .
SE TI FERMI UN GIORNO , O VAI IN FERIE ,TI VIENE QUASI TUTTO LASCIATO PER CASTIGO DIVINO ,TI RITROVI AL RIENTRO SOMMERSO .
COSì PURE PER LE MALATTIE, NON SI Può CONTINUARE IN QUESTA MANIERA.ATTENERSI ALL'ORARIO DI LAVORO IN QUESTE CONDIZIONI ,SENZA SUBIRNE LA PRESSIONE DIVENTA MOLTO DIFFICILE. VEDO COLLEGHI , QUASI QUOTIDIANAMENTE INFORTUNARSI , CHI IN MANIERA ANCHE PIUTTOSTO GRAVE.
NEL GIRO DI UN ANNO ,ALMENO PER QUELLO DI CUI SONO A CONASCENZA,UNA FRATTURA DI TIBIA E PERONE , FRATTURA TOTALE DELL'AVAMBRACCIO, DISTACCHI DI TENDINI, FRATTURA DELLA MASCELLA , ..PIù Più TUTTO IL RESTO.

HO VERAMENTE PAURA DI ESSERE IN QUALSIASI MOMENTO IL PROSSIMO.

DA QUANDO è COMINCIATA LA DISTRIBUZIONE A GIORNI ALTERNI ,NON è Più VITA.

NAUSEA, DISGUSTO, AMAREZZA.
Inizio giornata, prendo il palmare, morto.
Chiedo una batteria alla responsabile e comincio.
Alle 11 il palmare muore di nuovo.
Torno in ufficio, provo una decina di batterie, tutte esauste.
Riparto con la meno peggio piazzata ed una di scorta.
Alle11,30 cambio batteria, alla 12 muore tutto di nuovo...
Batterie esauste, palmari esausti, postini esausti.
Finisco alla meno peggio, riporto in ufficio la borsa semipiena.
L'unica è USCIRNE, SMETTERLA.
Ieri ho contattato le responsabile per il pre-pensionamento.
Prossima settimana prima risposta.
LO SFASCIO È QUASI COMPLETO.
Presto del RECAPITO resterà solo il ricordo.
GRAZIE "MANAGER", GRAZIE GOVERNO E ITALIOTI.
Capaci solo di lamenti, nessun atto concreto.
70 anni di ignavia, menefreghismo, parassitismo hanno prodotto questo bel risultato.
IL FAR WEST È SEMPRE PIÙ VICINO.
Presto vedremo gente armata che si spara per le strade per futili motivi.
Al momento ci insultano, ci minacciano, ci derubano,ci mettono le mani addosso.
Poi faranno di peggio.
Ci scapperanno i primi morti.
Credete che stia scherzando?...
Ve ne accorgerete!

Tutte le mattine arrivo alle 8 in ufficio , orario 8,30 - 15,57 compresi i 20 min. di pausa pranzo . Tutti i giorni , da quando è cominciata la famigerata consegna a giorni alterni , regalo a P. I. 50 min. della mia vita , 30 min . prima dell' orario più i 20 della pausa  senza fermarmi un attimo . Ma ai capi , non basta . Ieri ennesima discussione , io a dire la mia , loro a dire la loro , senza ascoltarsi ,per smaltire la giacenza accumulata . La zona , a detta di uno dei capisquadra , " è da punizione , da legione straniera " come dice lui . Mi chiedono di fermarmi di più , di venire al sabato ma io di più non voglio e non posso fare , devono venire col manganello . Dov' è lo stato di diritto , il contratto , solo MOBBING a tutto spiano con me e con tutti quelli " che non ce la fanno . Mi dicono che non porto fuori abbastanza, pur conoscendo bene le cause reali  del problema . Io sono convinto e gliel' ho detto  che " ai dirigenti del recapito interessi solo fare bella figura e di noi non gliene freghi niente" . Come la mia di zone critiche ce ne sono altre , quelli che ce la fanno, o perché hanno zone " fattibili nei tempi e nei modi dovuti",oppure vengono alla mattina prima dell' orario  e finiscono alle 5 o alle 6 di sera e vengono al sabato " a pulire " . Colleghi che si licenziano , altri non sopportando più la pressione

prendono l' esaurimento nervoso condito di psicofarmaci .VOGLIONO SOLO DEGLI SCHIAVI.

 

Sono molto arrabbiato per queste contestazioni, del tutto inconsistenti
di motivazioni e del tutto illegittime. Sono soltanto il frutto di un
atto di vendetta e intimidatorio del mio Dirigente, perchè ho osato
reclamare sempre, in modo fermo e deciso e a più riprese, (ho inviato
centinaia di fax giornalieri per avvisarlo che leccessivo carico di
lavoro non mi consentiva lazzeramento) sia per iscritto che oralmente i
miei diritti, e chiesto ripetute volte modifiche della zona, (rimaste
sempre inascoltate) ed inoltre perche nei continui Briefing aziendali,
(che in realtà non sono altro che degli inaccettabili lavaggi del
cervello agli operatori) ho sempre dissentito apertamente. Per quanto
riguarda la vicenda del destinatario del pacco da me sconosciuto. Se il
Dirigente avesse avuto un po di buon senso e un po di fiducia in un
padre di famiglia che ha sempre lavorato onestamente, perchè insito nel
mio DNA. Avrebbe dovuto chiedermi spiegazioni subito e si sarebbe
evidenziato chiaramente lesistenza di una doppia numerazione del civico,
(che in quel momento io sconoscevo) anzichè agire nascostamente per poi
sanzionarmi a tradimento. Io lavoro in Poste da 36 ma non ho mai avuto
sanzioni nei miei primi 32 anni di servizio, solo da 4 anni circa a
questa parte (sin da quando hanno creato le zone a giorni alterni) si
sono trasformati in unAzienda: cattiva, disumana, vessatoria,
intimidatoria ecc. E poi da quando esiste il Job-act tutto è
peggiorato. Le condizioni di lavoro sono inaccettabili, si deve lottare
pure per avere un giorno di ferie.

Giovedi della scorsa settimana,

una collega che ha lavorato con noi circa 8 anni fa,

proveniente da un paesino in provincia

( VT) e trasferita al nord dalle poste,

era ricoverata all'ospedale della nostra città,

e prima ha cercato di uccidersi ingerendo candeggina poi,ricoverata,si è gettata dal 4 piano del nosocomio perdendo la vita.

Sono venuto a sapere in ufficio,che nonostante avesse la 104" e soffrisse,di depressione,le poste non gli hanno riconosciuto tali infermità come, "quelle giuste" per essere avvicinata a casa.

Non se ne parla in tv,non se ne parla sui quotidiani nazionali,non se ne parla con comunicati sindacali,insomma non se ne parla,punto.

Ha cosi' poco valore la vita di un portalettere,di un lavoratore,di un uomo? Aveva 41 anni.

Stefano.

Vi ricordate  il " POSTINO TELEMATICO ",

quello che doveva andare in giro effettuando ogni sorta di pagamento , lo sportellista ambulante,  nelle menti geniali dei loro inventori , ma che fine ha fatto ?

Pubblicità , corsi , strumentazione elettronica , profusa senza badare a spese e poi...............il nulla .

Ci hanno fatto , a tutti i portalettere , il corso e alle evidenti obiezioni , paventavano la sicurezza della solidità del progetto .

Lo capiva  anche un cretino che non poteva funzionare. Ormai si paga dappertutto ..........aspettano noi , ma dai .

Eppure, è passato più di in anno dal corso e gli strumenti sono tutti lì , fermi , inutilizzati  eppure............. incredibile,  sono sempre accesi , 24 ore su 24 ore .

Milioni di euro in strumentazione elettronica , manutenzione , collegamenti , si sono collegati non sia mai che a qualche utente non venga in mente , nel cuore della notte , di aver dimenticato  di aver pagato una bolletta ! dicevo .. milioni di euro buttati nel cesso .

L' altro giorno qualcuno era in giro in ufficio a fare la colletta per i timbri delle raccomandate , perché il " convento" non passa i denari per i timbri . VERGOGNA .  Intanto i cervelloni che hanno messo in piedi il progetto " postino telematico" sono stati promossi e gongolano come  vongole , scervellandosi per inventare qualche altro servizio intelligente  del terziario avanzato .Siamo in buone mani , non preoccupatevi cari colleghi .  

 P.S. Sulla nostra bella e costosa rivista patinata,  sono tutti geni dell' elettronica e della finanza , dei servizi integrati , delle sinergie , all' avanguardia in qualsiasi settore ,  ma d' incenso non se ne sente molto l' odore , piuttosto di qualcos'altro.  un abbraccio a tutti.

L ' inimmaginabile è divenuto realtà al CDM di Varese : dagli inizi del mese di agosto 2018 ventisei colleghi della Valceresio e Valganna sono stati accorpati qui. Ci sono colleghi che solo di raccordo per raggiungere e tornare dalla loro zona di pertinenza fanno trentacinque - quaranta chilometri ,  più il giro di consegna posta. Il CDM di Varese raccoglie adesso un bacino di utenza di 200.000 abitanti , su un territorio che va dai 300 ai 1000 m. di altitudine , sparpagliati su decine di km quadrati . Il disagio che questi colleghi dovranno affrontare , con l' arrivo del freddo sarà enorme . Chilometri e chilometri di strada con le moto e la pioggia , alla faccia della seiduesei. Per fare spazio , qui al CDM ci hanno stipati , uno addosso all' altro , che non si respira. Dove vogliono arrivare i nostri padroni e i sindacati omologati , si sono dati un limite ? O tra non molto vedremo i colleghi del CDM di Luino partire da Varese ? Ma la cosa che preoccupa di più è che nessuno si muova , nessuno protesti , tutto viene accettato passivamente , come l' aumento oggettivo del tempo di percorrenza per raggiungere i paesi delle due vallate , dove per raggiungerle si è obbligati ad attraversare l' intera città di Varese. In molti casi anche un' ora di viaggio in più , così senza neanche prendersi la briga di rivalutare le zone con i nuovi tempi di percorrenza , tutto a carico dei " muli " che neanche scalciano.                                        

A dimenticavo , é tutta colpa degli stranieri !                                                                                                                                                        Che schifo !                                                                                                                                                                                                                                                Un collega schifato    

20 luglio 2001…..Ero a Genova anch’io, Cobas pt Cub Usb

(da Lello Voce)

 

Gentile Tortosa,

a Genova c’ero anch’io.

Ero in piazza Alimonda, quando un suo collega (o chi sa chi, in vece sua) sparò a Carlo Giuliani. Ero là mentre un altro suo collega, quello che guidava quel maledetto Defender lo finì, passando sul suo corpo, mentre ancora era in vita, pur di scappare dall’ira di quelli che fino a quel momento i suoi colleghi avevano picchiato, inseguito, avvelenato di gas illegali.

Sì, Giuliani, la “zecca comunista”, proprio quello che lei, su Facebook, si augura che “sotto terra faccia schifo anche ai vermi”. Che stile che ha Tortosa: la classe non è acqua.

Ed ero su via Tolemaide quando lei e i suoi colleghi avete caricato le Tute Bianche con tutta la forza di un apparato di guerra, come fossero nemici da combattere e non manifestanti da contenere: autoblindo, pistole caricate con proiettili da esercitazione, estintori, manganelli Tonfa usati in modo assolutamente illegittimo.

Ero a Genova mentre i cosiddetti Black Bloc devastavano, e voi li guardavate devastare per poi sfogare la vostra rabbia cieca sugli inermi e sui deboli.

Ero là, mentre due figuri in divisa scalciavano rabbiosamente due suore laiche, mentre altri inseguivano un infermiere con tanto di pettorina aprendogli la testa a manganellate, ero là a guardare le ferite sui corpi dei manifestanti pacifici di piazza Manin, spazzati via a colpi di manganello e anfibi, fatti a pezzi, mentre mostravano le mani nude.

Ero là, il sabato successivo, quando avete, con tattica militare, spezzato in due l’immenso e pacifico corteo all’altezza di Piazzale Kennedy. E avete iniziato a lanciare lacrimogeni dagli elicotteri, a inseguire e massacrare pacifici manifestanti sin sulla spiaggio del Lungomare. Ero là mentre qualche suo collega metteva su falsi ferimenti e depistaggi patetici per coprire l’orrore di ciò che era stato commesso.

E avrei dovuto essere alla Diaz, quella sera, se non fosse stata per l’idea di un caro amico, Franco Berardi, che invitò me e il mio collega, il video-artista Giacomo Verde, a andare a dormire con lui a Santa Margherita, dove aveva scovato una pensione economica.

Ero là per lavorare, gentile Tortosa, come lei: inviato dell’Ora di Palermo, allora diretta da un giornalista di razza, come non se ne vedono più: Antonio Cipriani.

Non c’erano soldi per pagare alberghi. L’Ora era un giornale povero, dunque restava la Diaz.

Ero là, mentre la sera di venerdì cantavate allegri “Faccetta nera” nelle vostre caserme, mentre vi comunicavate la morte della “zecca” con punteggio calcistico: 1-0 per voi.

Ero là mentre picchiavate chiunque, per il solo gusto di farlo: giovani, vecchi, ragazzi, donne.

Chiunque. Senza peraltro riuscire in realtà ad arrestare alcuna violenza e alcuna devastazione, anzi riuscendo solo a mandare a processo qualche capro espiatorio, gente che per aver distrutto un bancomat, o abbattuto un segnale stradale si è beccata decine di anni di galera comminati dai giudici della Repubblica , i medesimi che non hanno neanche permesso che si tenesse un processo per la morte di Giuliani, i medesimo che hanno assolto praticamente tutti quelli che portavano una divisa e i politici che erano alla loro testa, nei loro ruoli istituzionali.

Per essere un servizio di ordine pubblico, direi che avete fallito: siete stati complici e mandanti del disordine, piuttosto.

Ma se vuole vedere quello che ho visto, clicchi qua, si guardi i Limoni che io e Verde, insieme a tanti altri artisti, poeti, scrittori, abbiamo raccolto a Genova. Poi mi dica.

Vede la cosa che più mi indigna non è che lei rivendichi con tanta energia quanto lei ed altri (o altri) hanno compiuto nella Diaz, quello che un suo collega ebbe a definire “macelleria messicana”, né il suo pavido dietrofront di queste ore, quando balbetta che intendeva altro, che non ha commesso reati, che non aveva diritto di rifiutarsi di compiere alcunché, perché forse gli ordini non erano “manifestamente criminosi”, ma semplicemente illegittimi (in Italia è solo illegittimo ordinare a qualcuno di compiere quanto è accaduto alla Diaz? Ne è sicuro? La legge dovrebbe conoscerla, visto il lavoro che fa), quando dichiara di votare Pd (magari lo fa anche il suo ex-capo, quel De Gennaro che si ostina a far finta di niente, per tenersi stretta la ‘cadrega?).

No, quel che mi indigna di più è il suo parlare della Diaz come se si trattasse di un episodio isolato (versione evenemenziale della nota teoria della ‘mela marcia’), mentre invece è stato uno dei tanti capito di un vero e proprio ‘golpe temporaneo’, iniziato la mattina di venerdì e terminato solo quando gli ultimi poveri massacrati e torturati di Bolzaneto sono stati infine restituiti alle loro famiglie e alle loro vite, irrimediabilmente segnati da questa insensata, inutile, disgustosa violenza.

Ciò che mi indigna di più è il suo far finta di nulla. E se non fa finta di nulla, se davvero non ha occhi per vedere quello che è successo a Genova, allora è ancora peggio, visto che noi cittadini a lei affidiamo la tutela dei nostri diritti e della nostra libertà.

E per difendere la libertà, non si può ignorare.

Mi indigna che lei non capisca è che da Genova tra i cittadini e le Forze dell’Ordine si è aperto uno iato, che poi non si è mai puù sanato. Chi ha ucciso Aldrovandi, o Cucchi, in qulahce maniera, mi creda, sia pur metaforicamente, è nato a Genova.

Quello che mi indigna davvero è la sua rozza ‘ignoranza’, cioè la sua totale incapacità di comprendere di essere stato l’ingranaggio di una folle e violenta strategia di repressione che niente aveva a che fare con i compiti che lei si è assunto vestendo la divisa e giurando di difendere la Repubblica e la libertà e i diritti dei suoi concittadini.

Un ingranaggio messo in moto da altri, gli stessi che ora la scaricheranno con indifferenza, perché ora lei non gli è più utile.

Se lei non fosse così integralmente ed etimologicamente ‘ignorante’, forse sarebbe anche meno violento e meno fascista di quel che sembra essere.

E io sarei meno spaventato ogni volta che vedo una divisa.

 MESSAGGIO MUSICALE DELLA SETTIMANA

" v o x  p o p u l i  "

Prendo spunto da una considerazione : ma se in Italia l' otto per cento dei cittadini sono  stranieri,  come mai in parlamento , dove sono in 600 , l' otto per cento , dei nostri stimati rappresentanti,  dovrebbe essere approssimativamente dell' ordine di 50 deputati , dove sono ? Quanti sono all' interno dei rappresentanti  della cosiddetta sinistra ? Io sono molto miope , ma mi sembra di non vederne  o sbaglio .L' unica ministra di colore della storia repubblicana è stata vergognosamente insultata proprio per il colore della sua pelle , vero cari leghisti del nord ?                    

E in Poste Italiane ? Lavorando sul territorio , mi è capitato di incontrare un collega della concorrenza di colore , qui nel mio CDM di appartenenza  non ne ho mai visto di stranieri , né tra i portalettere né tra gli impiegati  e siamo in 200  ,dico mai ! Invece nella ditta appaltatrice delle pulizie del CDM , chissà come mai , la maggior parte sono stranieri . Domanda : viene il sospetto , dico sospetto , che le assunzioni , anche solo dei CTD , siano " scremate " in base all' etnia di provenienza e se in Posta Italiane siamo in 145.000 , più o meno l' otto per cento , i dipendenti stranieri dovrebbero essere circa 12.000 , ne vedete voi ? Lo so , non c'è una legge scritta , che stabilisca delle quote in base all'etnia , però almeno qualcuno almeno per rappresentanza mettiamolo , vero carissimo amm. del. di Poste Italiane  ! La nostra costituzione all' articolo 3 parla chiaro , è possibile almeno cominciare ad attuarlo questo articolo o vogliamo continuare a vivere in questo apartheid sostanziale .                                                                               

Un collega

 

...ma i colleghi d'Italia

diranno solo:

" poveretto, condoglianze alla famiglia"

...assieme a

Poste Italiane Spa

e Sindacati concertativi.

"se questo è un paese civile..."

 

 

In adesione alla indicazione “immediata” della Commissione di Garanzia Settore Poste, di cui all’invito segnato a margine, la scrivente precisa che lo sciopero proclamato per l’astensione da ogni prestazione di lavoro straordinario e di flessibilità operativa , nelle modalità previste dal relativo accordo, subisce le seguenti variazioni :

  1. Ne viene esclusa la Regione MOLISE;

  2. Per la Regione Calabria, ne viene anticipata la scadenza al 20 maggio 2018;

  3. Per la Regione Alto Adige ne viene posticipata la decorrenza al 30 aprile.

Null’altro avendo rilevato,da parte di chi ne aveva competenza o interesse, lo sciopero così riformulato rimane legittimato e confermato, compreso ovviamente quello per la giornata del 30 aprile nel settore Recapito…con il conseguente obbligo legale da parte del datore di lavoro alla sua pubblicità dentro e fuori l’Azienda.

 

Lo sciopero  di una intera giornata nel settore recapito del giorno 30 aprile è una scelta. Non un obbligo.Chi non ne condivide le ragioni ... rimanga pure a disposizione del padrone postale. Il giorno è di per sè invitante, non a caso. .  . per ampliare  le ricadute negative sulla società. È dei lavoratori. A buon intenditor...

Petizione

Nel processo del lavoro in specie, l’attuale normativa prevede l’addebito delle spese legali alla parte soccombente.

Ciò avviene anche quando il datore di lavoro ricorre al giudice in caso di impugnativa di provvedimenti disciplinari da parte del proprio dipendente, che si sia, invece, rivolto alla sede arbitrale innanzi alle Direzioni Territoriali del Lavoro.

E spesso l’azione prosegue in tutti i tre gradi di giudizio.

La misura delle spese è, secondo esperienze reali, alquanto mutevole….. in dipendenza dei calcoli e delle valutazioni del giudicante, con una discrezionalità del tutto ambigua.

Poiché è oggettiva la diversa posizione economica dei contendenti e per evitare che la parte più debole nel rapporto rinunci alle proprie ragioni nel timore di vedersi non solo sanzionata disciplinarmente, ma altresì appesantita dall’onere delle spese, spesso purtroppo rilevanti, si chiede una modifica legislativa urgente, in base alla quale “ogni onere relativo all’esercizio dell’articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori resta a carico ab ovo della parte proponente il giudizio”.

 

Mercoledi 25 aprile piazza fontana ore 15

la resistenza ieri

lo sfruttamento oggi

interventi murales musica

Sciopero Marzo/Aprile2018

Prendiamo atto della segnalazione immediata POS 424/18 Settore PT Prot. 0003245/PT del 2 marzoa scorso, con la quale il Sig. Presidente della Commissione di Garanzia ex lege 146/90-83/2000 , informandoci di avere rilevato una irregolarità illeggittimante nella nostra proclamazione di sciopero da ogni forma di prestazione aggiuntiva ( straordinario e flessibilità operativa). invita l'organzzazione a modificare la data finale dell'azione al 4aprile per la Regione ALTO ADIGE-SUDTIROL..
Comunichiamo che la scrivente ritiene opportuno adeguarsi, in coerenza con i propri comportamenti in tanti anni di analoghi episodi,  a cui ci ha richiamato la Commissione di Garanzia nelle sue competenze istituzionali.
Distinti saluti.
De Leo Delia, responsabile legale nazionale

È da tempo che nel brutto clima politico-sociale in corso, la magistratura del lavoro si  è  schierata "favor domini"...,

e in particolare nella nostra storia con Poste Italiane SpA.

Le lotte individuali spesso finiscono in botte per  il  lavoratore... e  resistere individualmente  diventa eroismo.

Occorre una nostra iniziativa per cercare alleanze istituzionali... capaci di   modificare   lo “status quo” dei processi del lavoro...

Abbiamo poco tempo e quindi bisogna correre...

 

Chi ci sta ?

Sottoscritto l'eutanasia del servizio pubblico

 ACCORDO PCL FEBBRAIO 2018

"FOLLIA"

Il giorno 08/02/2018 è stata sottoscritta un'intesa tra Poste Italiane e le sei segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali.
L'accordo prevede una profonda rivisitazione del modello di recapito, e relativi cambiamenti sugli orari e fungibilità degli operatori.
Indipendentemente dal giudizio che ognuno di noi singolarmente può dare sull'accordo in questione, non siamo a conoscenza di assemblee per presentarlo ai dipendenti nei centri di recapito e negli stabilimenti.
La convalida dell'accordo verrà fatta a Roma il giorno 2 marzo 2018,  esclusivamente da un coordinamento nazionale di 97 RSU, la cui elezione sarà demandata, dalle restanti RSU riunite entro il 28 febbraio nelle diverse regioni.
Le RSU di Poste Italiane per correttezza etica e per rivendicare la loro natura di rappresentanza unitaria dei lavoratori, dovrebbero perlomeno chiedere ai dipendenti del settore PCL, la loro opinione sull'accordo e rappresentarne coerentemente il volere.
Per questi motivi chiediamo alle RSU di Poste Italiane di sondare effettivamente e realmente, entro il 28 febbraio, la volontà dei lavoratori PCL, e determinare il voto in base al mandato ricevuto dagli stessi.

GIUOCHI SPORCHI


...è un giuoco a perdere, perché le RSU  sono state elette ( e oggi sarebbero decadute) con modalità discriminanti nei nei nostri confronti. Non si sono mai riunite...non hanno mai costruito ipotesi rivendicative....e comunque l'accordo nazionale sul recapito è stato concordato e sottoscritto dai nazionali. E nessuno potrà mai cambiarlo....come il CCNL approvato nelle cosiddette assemblee dal 97 per cento del popolo pt. Stiamo lontani dalle sceneggiate...per non esserne complici.  PS. Ma chi propone questa iniziativa? E come pensa di farla girare tra tutte le realtà lavorative? Suvvia...

Dal dibattito critico sul CCNL 2016/2018 del 27 gennaio scorso, alla costruzione di un rinnovo fatto a misura del lavoratore : seminario a fine ottobre ( 26, 27, 28 ), a Bologna, aperto a chi , lavoratori e RSU, vuole dare una svolta democratica alla rappresentanza sindacale di lorsignori...

Il seminario dovrebbe svolgersi da un venerdì  pomeriggio alla domenica dopo pranzo, con due soggiorni pieni. Ovvio che l'organizzazione ha bisogno con largo anticipo di conoscere  i partecipanti, che potranno prendere con messaggi ad personam ( Lara,per esempio) o con email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Delia.    

 PS...a breve pubblicheremo le tracce propositive maturate nella riunione del 27 gennaio scorso.

DOMANI SARA' TRASMESSA LA

VIDEO CONFERENZA SULLA PRIMA

PAGINA DEL SITO

https://tinychat.com/cobaspt


 

 

Avviso ai naviganti.

Quando non c'è sciopero di flessibilità operativa e il dirigente ti assilla con la richiesta abbinamento sulla zona del collega assente.

  1. Occorre ordine scritto con tempo orario da eseguire, con informazioni se non vi sono scorte. ( 110% ogni provincia)

Risposta.

  1. Se nulla dicono sulle scorte, scrivere in calce: “ e le scorte? “ e aspettare la risposta.

Se niente dicono, non caricare nulla.

 

  1. Se l'ordine è regolare, scrivere in calce: -Ok eseguirò dopo il completamento orario della mia zona.--

Se rispondono …e non sai reagire, ricorri al nostro “ pronto soccorso” :

Formule per tutti e per ogni occasione

339 4903262340 5693585333 2742031

"ULTIME E URGENTI" RICHIESTE

ESPRESSE DAI LAVORATORI DI BASE :

MILANO BAGGIO

SALERNO

COMO

BENEVENTO

MACERATA 10 FEBBRAIO 2018

Messo notificatore

I colleghi portalettere, eseguendo le notifiche come messo notificatore di Equitalia SpA con modalità difformi da quelle previste per legge (per esempio: riconsegna in ufficio in luogo del deposito presso la Casa Comunale, ovvero omissione delle ricerche dei destinatari che vengono demandate all'apposito ufficio interno), commettono reato previsto e punito dagli artt. 476, 479 Codice Penale.

Reato che prevede la reclusione da tre a dieci anni, che è perseguibile d'ufficio (quindi basta una segnalazione, anche dal destinatario o che venga comunque a conoscenza delle forze dell'ordine) e che il fatto che sia un "ordine di Poste" non fa venire meno la responsabilità individuale.

Se, quindi, consapevoli di compiere un reato… occorre reagire adeguatamente.”

Allora ?

Inviare per fax e conservarne copia

 

Poste Italiane SpA                           

Sig. Direttore CPD _____________

Fax n. ______________________

 

Da informazioni recuperate purtroppo solo di recente, ho scoperto che la legge come Messo Notificatore mi impone:

a) di effettuare direttamente le ricerche necessarie alla notifica;

b) di depositare l'atto, in caso di irreperibilità, in Casa Comunale;

c) di non farmi rappresentare né sostituire in tali attività;

Chiedo: sono autorizzato ad effettuare tali ricerche e tale deposito personalmente?

Resto in attesa di risposte adeguate e nel frattempo non potrò evidentemente assumere in carico le cartelle assegnatemi nella giornata lavorativa.

Distinti saluti.

 

Luogo e data

Il Lavoratore

VEDI PDF          VEDI  SENTENZA MILANO 2717/2016

RISPOSTA NUOVE RICHIESTE "MESSO NOTIFICATORE "gennaio 2017"

stralcio-Sentenza-Savona-Messo-Notificatore

PROCLAMAZIONE SCIOPERO 2018

SCIOPERO GENERALE 8 MARZO.

Informiamo che la scrivente con la presente aderisce agli scioperi generali

indetti per la giornata dell'8 marzo 2018,

precisando che l'inizio dell'astensione decorre dal turno montante del giorno precedente.


L'adesione si esprime come  partecipazione al movimento di lotta che, partendo dal mondo delle realtà sociali e politiche femminili,

coinvolge l'intera classe lavoratrice in una stagione di particolare durezza padronale e istituzionale.

Letto alcuni spunti del programma di poste Spa...nel prossimo " giro di valzer" : in realtà , buttati e buttatisi nel mercato globale, non sanno che pesci pigliare...e cercano di cavalcare la tigre del momento, i pacchi.E le assicurazioni. Ma quanti AD....abbiamo avuto dalla prima privatizzazione?  Tutti hanno dovuto sacrificare qualcosa, sull'altare della concorrenza: i lavoratori. Complici ovviamente i sindacati concertativi, privi di cultura alternativa e avidi di privilegi...

 

 

Messo notificatore.

 

I colleghi portalettere, eseguendo le notifiche come messo notificatore di Equitalia SpA con modalità difformi da quelle previste per legge (per esempio: riconsegna in ufficio in luogo del deposito presso la Casa Comunale, ovvero omissione delle ricerche dei destinatari che vengono demandate all'apposito ufficio interno), commettono reato previsto e punito dagli artt. 476, 479 Codice Penale.

Reato che prevede la reclusione da tre a dieci anni, che è perseguibile d'ufficio (quindi basta una segnalazione, anche dal destinatario o che venga comunque a conoscenza delle forze dell'ordine) e che il fatto che sia un "ordine di Poste" non fa venire meno la responsabilità individuale.

Se, quindi, consapevoli di compiere un reato… occorre reagire adeguatamente.”

Allora ?

 

Inviare per fax e conservarne copia

 

Poste Italiane SpA                           

Sig. Direttore CPD _____________

Fax n. ______________________

 

Da informazioni recuperate purtroppo solo di recente, ho scoperto che il portalettere nominato – volente o nolente - messo notificatore al servizio di Equitalia SpA, deve per legge depositare personalmente gli atti non consegnati presso la CASA COMUNALE e non nel proprio Ufficio, pur rilasciandone dichiarazione a firma, perché ne nascerebbero responsabilità civili e penali a suo danno.

Per proseguire, quindi, la mia prestazione come messo devo essere espressamente autorizzato a completare le operazioni come prevede la legge, visto che per altro incidono sulla mia resa complessiva.

Resto in attesa di risposte adeguate e nel frattempo non potrò evidentemente assumere in carico le cartelle assegnatemi nella giornata lavorativa.

Distinti saluti.

 

Luogo e data

Il Lavoratore

VEDI PDF          VEDI  SENTENZA MILANO 2717/2016

RISPOSTA NUOVE RICHIESTE "MESSO NOTIFICATORE "gennaio 2017"

16/06/2017

Tutti e tre i provvedimenti disciplinari comminati alla nostra “Responsabile Settore Recapito”  Lara Crista sono stati  annullati dai giudici.

Come Sindacato abbiamo fatto un Intervento adesivo e i giudici ne hanno riconosciuto un danno d’ immagine, condannando le Poste ad un risarcimento.

Prossimamente ne pubblicheremo la sentenza

Coraggio, basta portare cartelle Equitalia, è stato riconosciuto per ben tre volte, nelle cause avanti al tribunale che per legge le cartelle Equitalia “non consegnate” vanno riportate “personalmente” alla casa comunale e non affidate ad altri.

Stampate una delle tre lettere, quella che fa al caso vostro e speditela al vostro ufficio.

Questa lettera, praticamente non dice che vi rifiutate di portarle, ma chiede, prima di prenderle in carico,  dei chiarimenti (per iscritto) sulle modalità di consegna per le cartelle non recapitate.

Già il portalettere lavora con uno stipendio misero, ha un carico di lavoro elevato e di responsabilità, ci mancano solamente queste consegne “rischiose PENALMENTE”.

 Finalmente dopo le numerose battaglie su tutti i fronti ( televisivi, tribunali, uffici locali), Poste non si è più potuta nascondere ammettendo, implicitamente, che le modalità di notifica delle cartelle Equitalia imposte ai Messi Notificatori/portalettere erano contro legge.

Purtroppo, però, al posto di adeguarsi e prevedere modi di notifica regolari, ha “mischiato le carte” “comunicando” (ai soliti sindacati complici) un nuovo modello organizzativo… poco chiaro ma, a nostro avviso, sempre illegittimo.

Insomma, il gioco delle tre carte.

Ma “ccà nisciuno è fesso”.

Traducendo la confusa documentazione societaria, risulta che oggi il portalettere/messo dovrebbe tentare il recapito della Cartella Esattoriale una, due, tre volte e solo all'esito di quest'ultimo tentativo consegnare l'atto in Casa Comunale in caso di irreperibilità del destinatario (art. 140 cpc).

Se i tre accessi vengono effettuati dal medesimo soggetto: nessun problema, è tutto (abbastanza) regolare.

Il problema, però, è che dalla lettura dei documenti appare chiaro che il terzo accesso verrà fatto fare (o almeno “si dichiarerà che è stato fatto”: a buon intenditor…) da un soggetto – messo notificatore diverso.

E il portalettere/messo di zona dovrebbe di volta in volta “refertare i passaggi infruttuosi”: nessuna norma prevede tale “refertazione” ma, ciò che è previsto, è che venga compilata la relata di notifica dal Messo che ha in mano e lavora l'atto (e non solo dall'ultimo della filiera…).

In pratica: non cambia nulla (se non, bontà loro, che oggi chi non deposita in casa Comunale almeno non dichiara il falso).

Il problema, però, è che l'art. 140 cpc non prevede in caso di irreperibilità (e siamo alla solita storia) la restituzione della cartelle all'ufficio postale che, poi, deciderà a chi darla in mano per il deposito in Comune (previo, forse, ulteriore tentativo di recapito), bensì obbliga il messo a depositare l'atto in Comune.

Non solo, ma l'art. 45 del D. Lgs. 112/99 afferma chiaramente che il Messo Notificatore “non può farsi rappresentare né sostituire”: quindi una volta preso in carico (da Equitalia…) l'atto, non può “darlo in giro” (e, per di più, senza neanche sapere chi sarà il fortunato collega che lo prenderà in carico a propria volta, né quanti passaggi di mano in mano tale atto farà).

Non solo, ma la Società si dimentica che il Messo Notificatore deve PERSONALMENTE effettuare le ricerche connesse al destinatario della notifica ove non lo rinvenga personalmente all'indirizzo di destinazione.

La documentazione Societaria, invece, ribadisce che (come avvenuto sino ad oggi) il portalettere/Messo debba limitarsi a segnalare la necessità di tali ricerche ad apposito ufficio (chiamato “supporto anagrafico”) attendendone l'esito (chi le esegue? Come? Sono corrette? E mi dovrei fidare mettendoci io la faccia?).

A propria tutela, il Messo Notificatore deve pretendere che la Società organizzi il servizio in conformità con gli obblighi previsti dalla legge; viceversa possono derivare (anche con questo nuovo escamotage) la personale e diretta responsabilità del Messo Notificatore anche verso terzi (Equitalia, l'ente creditore, ecc…).

Vale, pertanto, la medesima domanda da rivolgere alla Società:


Spett.le Poste Italiane, la legge come Messo Notificatore mi impone:

a) di effettuare direttamente le ricerche necessarie alla notifica;

b) di depositare l'atto, in caso di irreperibilità, in Casa Comunale;

c) di non farmi rappresentare né sostituire in tali attività;

Chiedo: sono autorizzato ad effettuare tali ricerche e tale deposito personalmente?

Basti un si o un no.

Attendo una risposta formale (data la delicatezza della questione e la “confusione” venutasi a creare, nonché il corso di formazione dove si diceva altro…) e, sino a quel momento, non potrò prendere in carico gli atti Equitalia quale Messo Notificatore.

OGGETTO: Più “nero” di così……

Sono partite da alcuni giorni, come da comunicazione aziendale, le attivazioni delle cosiddette “Black box” installate malgrado il parere sfavorevole di questa O.S.  e millantando esplicite “garanzie” di tutela e sicurezza del personale, dei messi, etc. etc.

E già giungono segnalazioni da parte di colleghi a proposito d’improvvisi “interventi” da parte della Centrale Operativa tramite il sistema di “parla/ascolta, senza che questi interventi vengano preceduti o, comunque, segnalati da qualsivoglia segnale luminoso od acustico nettamente percepibile dagli occupanti l’abitacolo.

Questi interventi senza preavviso sono chiaramente configurabili come violazione della privacy dei colleghi in viaggio in quel momento.

Non è neppure necessario scomodare il verbale di mancato accordo all’installazione di tali apparati, che erano descritti come garanti della riservatezza: né, tantomeno, l’autorizzazione concessa con DD nr. 57 del 7/10/2016 dalla Direzione Generale della Tutela delle Condizioni del Lavoro e delle Relazioni Industriali (che fa capo al Ministero del Lavoro), laddove riporta la dichiarazione dell’Azienda presentata nell’istanza per ottenere appunto l’autorizzazione, in cui si afferma “….il nuovo sistema risponde a specifiche esigenze organizzative, produttive, di sicurezza dei dipendenti e di tutela del patrimonio aziendale….; che per le finalità menzionate Poste acquisirà i dati nel rispetto dei criteri di pertinenza e proporzionalità e con ogni cautela per tutelare la riservatezza delle persone….”.

A questo punto, una domanda – curiosità è inevitabile: ma sino ad oggi, per un centinaio di anni, le cose come sono andate?

Ancora una volta abbiamo la tangibile dimostrazione di come in questa Azienda si prometta e mai si mantenga. E’ necessario che cessino gli interventi improvvisi della Centrale Operativa, lesivi della riservatezza del personale all’interno della vettura, pena il diretto ricorso al Ministero del Lavoro (o altri….) per imporre l’osservanza almeno delle condizioni per cui è stata rilasciata l’autorizzazione e per ottenerne, infine, la sua revoca.

Insomma: non ci fidiamo, per esperienza ormai storica.

25 LUGLIO 2017 . ENNESIMA TRAGEDIA

Daniela Lupo, 53 anni.

travolta e uccisa dall’auto di servizio

 

 

avviso ai naviganti

  • Se vi danno documenti da firmare, scriveteci prima “per presa visione”, data e firma. E fatevene dare copia.
  • Nel caso della consegna del testo sull’uso del mezzo aziendale, fatto quanto sopra suggerito, consegnate contestualmente la dichiarazione riportata qui di seguito.
  • Poi…ci siamo noi.

 

P o s t i n o  “tuttofare”

(da “le mie confessioni”)

 

 

Sono stato assunto per fare il portalettere, operatore dedicato, cioè, alla consegna della corrispondenza di varia natura, peso e dimensioni.

Ieri a piedi o in bici; oggi (anche) con moto o auto aziendali.

Strada facendo, pur rimanendo ancorato alla bassa classificazione nella gerarchia contrattuale professionale, mi hanno imposto un po’ di tutto…

Persino di essere “eticamente” l’immagine ambulante della Società, per reclamizzarne i prodotti, curare diligentemente il cliente (che ha sempre ragione…), non badare troppo alla sicurezza (correre, correre, correre…), non lamentarsi eccessivamente della condizioni climatiche (pioggia, vento, neve, caldo…), non approfittare delle malattie per assentarmi dal servizio…

Più recentemente, devo fare – e a modo loro – anche il “messo notificatore”, prestato ad uso e consumo di Equitalia SpA, Arlecchino servo di due padroni…

E ora mi arriva addosso – senza comunque aver completato l’elenco dei miei carichi di lavoro e delle responsabilità… -  l’obbligo di essere e di fare il “meccanico-supervisore“ del mezzo datomi in uso.

Conosco, però, solo il Codice della Strada e le disposizioni in esso contenute e vi assicuro che rispettarle nel mio giro già è una impresa di esperti.

Il resto mi è estraneo, per incompetenza funzionale e per idiosincrasia personale alla materia.

Pensateci, quindi, voi:

*ogni mattina, prima di uscire, controllate il mezzo, oltre al suo carico di merci;

*ogni pomeriggio-sera, al rientro, verificatene le condizioni;

*lungo il percorso, se mi succede qualcosa chiamo il responsabile… per le istruzioni del caso.

L’auto, come altri mezzi e strumenti di lavoro, mi deve essere affidato in ordine, pulizia compresa.

Patti chiari, amicizia lunga. Con l’auto, si intenda.

In (buona) fede.

                                                                                                 Il lavoratore postino

Abbiamo scritto e proposto: dateci 10.000 o 40.000 deleghe (quanti sono almeno i postini) e noi aumenteremo il livello di scontro con scioperi e manifestazioni a Roma, del tutto pagati e rimborsati agli aderenti.

Perché senza lotta non si cambia.

E la lotta senza partecipazione è solo una esercitazione vanagloriosa.

Contro la truffa della flessibilità operativa, in caso disciopero in corso o nella fase di tregua legale dei rituali 14 giorni tra l’uno e l’altro, per chi vuole evitare il “corpo a corpo” con la Società, suggeriamo di farsi carico della quota del collega assente assegnatagli dalla dirigenza, ma di riportarla indietro “per fine turno”..… visto che l’orario quotidiano è stato da Poste stessa dedicato tutto alla copertura della zona di pertinenza.

Tuttavia, per chi si sente più attrezzato, la formula che è possibile utilizzare durante il periodo dello sciopero può essere scritta sotto l’ordine stesso in questi termini “ Poste mi ha informato che è in corso lo sciopero: posso aderirvi?“.

Resta ovviamente disponibile il cellulare sindacale per eventuali ulteriori necessità.

Circolano in categoria diversi “sindacatini” sedicenti di base e “alternativi” ai soliti concertativi.

Noi non soffriamo di alcuna concorrenza, ma è bene essere chiari: chi deve scegliere l’organizzazione a cui aderire, deve informarsi come e perché sono nati e come si muovono, essendo innocua la copiosa letteratura che esprimono.

E ciò al di là delle singole persone che se ne fanno vanto, ma sulle quali evitiamo ogni commento per scelta di stile politico.

 

.

Prendiamo atto del rilievo  a carico della nostra proclamazione di sciopero da "straordinari e flessibilità operativa"  ( dal 24 luglio al 24 agosto 2017 ), sollevato competentemente da codesta Commissione e informiamo il conseguente aggiornamento, eliminadone la giornata del 31 luglio e anticipandone la scadenza al 21 agosto ( per la Regione Calabria al 19....).

Si invita la società Poste a diffondere la variazione con la dovuta pubblicità

PICCOLI MEMORANDUM CONTROINFORMATIVI

Ogni giorno capi, capetti e sindacalisti di regime ci ricordano i nostri doveri, il CCNL, il Codice Disciplinare, il Codice Etico, i dieci  comandamenti e tutti i sacramenti della filosofia padronale.

Allora, sono utili, pratici, di pronta utilizzazione questi PICCOLI MEMORANDUM CONTROINFORMATIVI     LEGGI TUTTO

ELEZIONI RSU 2017

Lettera aperta:
“proposta ai Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali di categoria CGIL CISL UIL UGL CONFSAL CISAL”


In giugno tornerete al tavolo aziendale per “concludere” il programma per le elezioni RSU/RLS.
Così abbiamo letto.
In uno slancio passionale di democrazia sindacale, considerato che è comune scienza che le RSU non appartengono ad alcuna sigla, che funziona solo come strumento, ma
sono legalmente rappresentanza diretta dei lavoratori della Unità Produttiva di pertinenza, la nostra proposta suggerisce di formare una sola lista, senza loghi di organizzazione, aperta a chi, tra i colleghi di base, vuole impegnarsi.
Presentata da tutte le OO.SS.
Ovviamente con tutti i supporti (per es. Commissioni locali …) delle esigenze elettorali.
Sarebbe anche la sconfitta di una concorrenza, spesso sleale, mai utile, sempre disgregante e quindi servile alla strategia padronale del “divide et impera”.
Siamo disposti ad un incontro per discuterne, partendo dagli elementari accenni, qui delineati con le loro ragioni politiche e culturali.
Saluti.

VEDI PDF

Dacci oggi il nostro “pane” quotidiano…

Purtroppo, però, Poste ha organizzato la distribuzione e l’uso dei “buoni pasto” – nel Settore del Recapito – senza tener conto delle realtà ambientali e delle esigenze degli operatori.

Troppe, ormai, sono anche per questo le segnalazioni da tutte le località circa la difficoltà di accredito del ticket e gli ostacoli nella frequentazione della ristorazione e delle possibili alternative.

Se per doverosa informazione delle cronache quotidiane seguite i social network, apprendereste le criticità della situazione, diffuse un po’ ovunque, incontrate dagli interessati.

Vi invitiamo ad intervenire, senza perdere altro tempo.

VEDI PDF

Poste Italiane SpA, l’ultimo killer………

Nella recente audizione presso la Commissione Industria (Camera o Senato) , CAIO, amministratore delegato della società, ha dichiarato che dal 2012 al 2014 ha chiuso 240 uffici all’anno; nel 2015 solo 92 e altrettanti nel 2016.
Promette di dismetterne altri.
Così ha affermato solennemente, petto in fuori e braccia conserte, renderemo il sistema postale sostenibile.
Pare che nessuno gli abbia poi chiesto del macello, personale e servizi, nel settore Recapito, genuflessi ai piedi del bilancio in attivo.
Ieri c’era Passera, dal nome accattivante, ma talmente bravo a tagliare teste da essere promosso , persino a “uomo politico”. Ora c’è Caio. Il prossimo ?
E’ l’impero del mercato – sangue e lacrime, come dicono i professori della scienza economica di regime - che chiede esecuzioni sommarie. Non solo in Poste, ovviamente.
Che fanno i Sindacati concertativi ?
Comparse o complici.
Le eccezioni sono meramente locali (e quindi ininfluenti), o personali (e quindi meramente autogratificanti).
Noi, CobasptCubUsb, da soli e in pochi possiamo erigere barricate qua e là, tutelare lavoratori ovunque nelle grinfie del potere disciplinare aziendale, seminare vento, urlare proposte…
Di più e meglio ?
Se i lavoratori, oggi ricchi di lamentele, ci danno una mano concreta…nella resistenza e sui sentieri di guerra… di classe.
A buon intenditore, poche parole.

Tra uno sciopero e l’altro….

La Commissione di Garanzia ha determinato un vuoto legale di 14 giorni tra uno sciopero ed il successivo.

In questa “tregua” chi intende proseguire nell’astensione dalla prestazione di flessibilità operativa, potrà caricarsi la quota assegnatagli, ma riportarla integralmente indietro con la motivazione scritta “per fine orario contrattuale”.

Se le circostanze lo richiedono, è aperto il nostro soccorso permanente.

codice etico ? ci mancava…

Ma chi è “ costui” ?

Lo incontriamo di frequente nelle comunicazioni di Poste Italiane SpA ai suoi dipendenti…soprattutto nelle contestazioni disciplinari come un testo vincolante e violato.

Nessuno però lo conosce, almeno in basso . Ma forse neppure in coloro che lo richiamano.

Nessuno lo ha mai visto da qualche parte. Nessuno ne ha mai ricevuto copia.

Il suo uso da parte del datore di lavoro postale è quindi un “abuso”.

Abbiamo più di una volta invitato la Società a mettere a disposizione di ogni dipendente documenti e accordi che li coinvolgono in adempimenti e responsabilità ( vedi per esempio l’accordo sulla flessibilità operativa…).

Ma Poste agisce come un servizio segreto e proprio nei confronti dei suoi operatori…così da avere mani libere nel richiamarli con minacciose previsioni ad adempimenti discrezionali.

Chiaro ?

Tutti hanno il diritto ( e il dovere ) di reclamarli.

In adesione alla Vostra indicazione immediata, comunichiamo che lo sciopero indetto dalla scrivente dal 27 aprile al 27 maggio 2017, per ogni prestazione di lavoro straordinario in tutti i Settore di Poste Italiane SpA e per le prestazioni di flessibità operativa nel settore Recapito di Poste Italiane SpA, terminerà il giorno 25 maggio ( e non al 27 ) nelle Regioni Abruzzo e Toscana.
Distinti saluti.

Oggetto : Riorganizzazione Recapito Como e paesi limitrofi.

 

Con la presente , gli addetti al recapito di Como , firmatari di questo documento ,

dopo presa visione della nuova riorganizzazione di giorno 31 marzo 2017 ,

 

riaffermiamo decisamente

 

di prediligere le consegne su una zona sola, tutti i giorni, come altri territori italiani svolgono da sempre ,

per offrire alla cittadinanza di Como e paesi vicini , un servizio di qualità , ripristinando la vecchia figura del postino di "fiducia".

Non solo per facilitare il nostro lavoro , ma anche per un guadagno di immagine della nostra azienda , che oggi nei nostri territori è ai minimi storici.

 

Di questa riorganizzazione , a giorni alterni, considerate tutte le variabili , compreso il calo di corrispondenza che si nota sul cartaceo , ma non su oggetti a firma ,pubblicita' e plichi internazionali a basso costo, a nostro avviso , produrra' il "solito" caos organizzativo con tutto quello che ne consuegue sui disservizi al cittadino.

 

Non solo .

E' di comune accordo con tutte le sigle sindacali, che il territorio non è servito adeguatamente .

A nostro avviso , recapitando corrispondenza a giorni alterni , mancano zone , cioè 6 , 3 cosidette macro zone, per sopperire ai reali BISOGNI del recapito.

 

Con la presente , vi chiediamo di valutare seriamente le nostre richieste, perche' dopo anni a servire la cittadinanza ,per strada e sotto intemperie , non siamo disposti a rischiare la nostra incolumita' sul lavoro per portare disservizi e ... guadagni azionari.

 

COMO,31/03/2017

VEDI PDF e FAX FIRMATO

GIOVEDI 30 MARZO ORE 21.15 A "MI MANDA RAI TRE" ,INTERVENTO DI LARA CRISTA RESPONSABILE RECAPITO COBASPT-CUB-USB SU EQUITALIA E MODALITA' DI CONSEGNE

A quando i grembiulini ?

Poste dà i voti.

E’ in corso la “ consegna” delle pagelline ai dipendenti, chiamati ad uno ad uno dal dirigente di turno, che accompagna la lettura – consegna della valutazione comportamentale e professionale del lavoratore con commenti vari e raccomandazioni ad personam … per es. sul numero delle assenze per malattia.Non è previsto da alcuna regola, ma la maestrina Poste SpA usa questo strumento infantile solo per esercitare la sua costante pressione a ridosso di chi magari non è proprio di suo gradimento “ politico”.

Allora ?

Ci si può rifiutare, ma se qualcuno, per curiosità o innocente disponibilità collaborativa, decide di andarci, il colloquio può essere registrato…a futura memoria.

chiaro ?

Noi ci siamo, come sempre.

"Poste Italiane compirà a maggio i 155 anni di attività. Ma oggi fa ben più che smistare lettere e pacchi. In una delle prossime puntate di #Report andremo a guardarci da vicino."

#atuttocèunperché 

Appuntamento con Report tutti i lunedì alle 21:30 su Rai3      

Facciamo “finta” che…..

Per curiosità politica e per dovere di informazione, frequentiamo Facebook, specchio (specchietto) dei tempi moderni.
Che Babele.

C’è di tutto: bestemmie, parolacce, fascisti, razzisti, confidenze personali, lagnanze, denunce, firme di notabili partitici, vecchi compagni, giovani promesse, poesie, belle e brutte immagini, tragedie, guerre.

E anche postali, in specie portalettere.
Confusi, arrabbiati, provocatori, qualche allegria forzata, qualche supporter aziendale.
Tutti (tranne pochi), comunque, senza sindacato o contro ogni sindacato.
Recentemente vi abbiamo trovato una proposta: “siamo circa 40.000 postini e potremmo ritrovarci in un apposito sindacato”.E così trattare alla pari, imponendo alla Società una forza reale dei numeri.

Bizzarrie disperate.

Noi proponiamo, invece, CobasPtCubUsb, Organizzazione partigiana che ha nel cuore e nella testa i diritti dei lavoratori, a cominciare dagli ultimi, le fasce contrattuali più deboli.
Nella letteratura politica, si chiama sindacato “di classe”.
Che cosa vi diciamo?

Se i “40.000” (o anche molto meno…..), si iscrivessero al nostro sindacato, anche magari senza disdettarsene da altri, con i quali non siamo in concorrenza essendo noi diversi, arriverebbero nelle nostre casse Euro 400.000 al mese, perché la nostra quota è di soli 10 Euro.
Che ne faremmo?


1. sosterremmo i lavoratori (meglio di oggi) nelle cause attive e passive con Poste, pagando
legali e eventualmente spese, se soccombenti, sino alla Cassazione;


2. lotteremmo (più e meglio di oggi) con scioperi continui e con manifestazioni di massa a
Roma, rimborsando a tutti le spese sostenute e il salario perso per gli scioperi;


3. ogni mese sul sito – www.cobasptcub – verrebbe pubblicato il bilancio delle uscite.


Che ne dite? Sono troppi 10 Euro al mese?
Tocca a voi.


La delega è sul sito e il nostro operatore per le deleghe è Roberto, cellulare 340 5693585.

 

" Strasburgo 2006 : noi c'eravamo. Altri oggi ne chiacchierano "

 

 

SABATO 28 GENNAIO 2017 ORE 10,00

RIUNIONE del GRUPPO POLITICO NAZIONALE

sede di Milano, aperta – come sempre - a tutti.

 

 

 

P.S.

La Commissione di Garanzia ha notato e segnalatoci che nel nostro sciopero dal 9 dicembre 2016 al 9 gennaio 2017 non abbiamo escluso la giornata del 16 dicembre, scadenza IMU, che ritenevamo estranea ad una astensione da straordinario e flessibilità operativa. Ne prendiamo atto e vi provvediamo di conseguenza, in adesione all'invito.

IL SOGNO DEI PADRONI

Un produttore di plus –lavoro ( e profitto ) senza pretese, a cui basta ogni tanto una stretta di viti, un po’ di olio lubrificante, un aggiornamento tecnologico.

 

Noi no, noi.

 

Restiamo umani. Anzi, rovesciamo la nostra umanità contro chi tenta di ridurci a robot, prototipo dello schiavismo moderno senza se e senza ma.

SABATO 10 DICEMBRE PIAZZA FONTANA

ORE 16 MANIFESTAZIONE DA P.ZA FONTANA

PER NON NEGARE I DIRITTI NEGATI OGGI

GIOVEDI 15 DICEMBRE AL LEONCAVALLO  ORE 21

NON DIMENTICHIAMO PINELLI

INTERVENTI E INSTALLAZIONI SULL'ATTUALITA' DEI DIRITTI NEGATI

Ricordiamo che:

 

il 23 novembre scade il mese di sciopero da prestazioni di lavoro straordinario in tutti i settori e dalla prestazione di flessibilità operativa (ex areola) nel recapito.

Vi è, purtroppo, la tregua di 14 giorni imposta dalla legge e quindi sino alla prossima proclamazione, il lavoratore portalettere dovrà prendersi in carico la quota oraria del collega assente, come gli viene richiesto con il rituale modulo (modulo necessario).

Ma dovendo contrattualmente utilizzare il tempo giornaliero per esaurire possibilmente la propria zona, non potrà che far rientrare la corrispondenza aggiunta, dichiarando e informando che ciò è dovuto alla fine del proprio turno .

Nessun accordo, infatti, prevede la modalità temporale della esecuzione del plus lavoro..

Chiaro?

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 Il mio sindacato non ha un nome “comune”, come gli altri (CGIL,CISL,UIL,FAILP,SAILP,UGL);il mio sindacato è aperto,tutti possono entrarvi senza permessi speciali e senza dazio;tutti possono uscire liberamente;il mio sindacato non ha clienti, a cui concedere o far concedere favori quotidiani;il mio sindacato è dei lavoratori,senza discriminazioni,tutti con eguali diritti;il mio sindacato non frequenta le stanze dei padroni postali per scambiare i diritti con le concessioni amichevoli e con i privilegi ai propri apparati;il mio sindacato non firma contratti nei quali si allea con il padrone per dare sanzioni disciplinari, per far lavorare di notte,di festa, a tutte le ore, negare le ferie,umiliare i malati … sostituire il salario con i premi, cancellare le pensioni,eliminare la scala mobile, limitare la democrazia;il mio sindacato odia la precarietà ed ha da sempre lottato per consentire ai precari il diritto al lavoro stabile,contro gli accordi di ieri e di oggi,sostenendone tutte le cause in tutta Italia;il mio sindacato non ha sposato la privatizzazione del servizio pubblico in nome del profitto e del mercato;il mio sindacato lotta per la pace ovunque, lotta per “distribuire diversamente la ricchezza”ovunque!Non confondere e non lasciarti confondere.Il suo nome è CobasPT Cub-USB


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