| (ospitiamo) Una piccola italia ha ora un “piccolo” presidente, con i due terzi degli elettori. Piccolo, quindi, nei numeri, che pure, per lorsignori, sono il codice di valore di questo sistema oligarchico. E piccola nella morale politica secondo cui si giustifica – anzi si celebra nel coro servile della stampa – ogni mezzo in ragione del fine utile, ivi compresa l’esaltazione istituzionale di qualche delinquente che conta, mafia inclusa. Ma il curriculum del neopresidente pervenuto a sua volta nella reggia del Quirinale è poderoso; uno normale si chiede dove, come e quando abbia potuto racimolare tutti quei titoli e dedicarsi a tutte quelle attività e incarichi. Dal nostro punto di vista, sappiamo che – lui e familiari – è nato, cresciuto e pasciuto nel peggiore dei sistemi, quello democristiano. E che il fratello, ucciso da sicari, non era un povero cristo, ma il presidente della regione Sicilia, quella dei Borsellino, Falcone e Impastato… La notte della repubblica “fondata sul lavoro“ continua. Aspettiamo un movimento politico o partito politico che proponga e lotti per: eliminazione della figura costituzionale del presidente della Repubblica, inutile, retorica, sfarzesca, costosa; riduzione della rappresentanza istituzionale alla sola Camera dei Deputati; cancellazione del Senato, delle Province, delle Regioni, delle Prefettura; affidamento ai Comuni del governo dei propri territori, dotandoli di poteri e risorse adeguate; elezioni generali, una per tutti e per tutto, con nuovi strumenti di partecipazione al voto; proposte elettorali in primarie solo su programmi; elezione per scelta pubblica dei responsabili dell’attuazione del programma vincente.
E così via dicendo………………… Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Febbraio 2015 | |